mercoledì 12 settembre 2012

Weekend capitale con retrogusto di poesia

Nuovo episodio per la serie metropoli che ti sorprendono nei festivi. La Capitale nel secondo weekend di settembre si presenta assolata e piacevole da imboccare, provenendo da nord in direzione Prati. Il tempo di orientarsi e sistemarsi  e poi via con quasi 12 ore di  scoperte e riscoperte: la prima volta al Colosseo è pari alle aspettative negli occhi dei bimbi, il pranzo veloce da  RED sa di multinazionale ma ti affascina per l’insalata mango e pancetta  croccante, e soprattutto per quanti libri ti ritrovi intorno, a portata d’occhio e di forchetta (e per la cordialità del  personale, nient’affatto scontata). A Roma centro la moria di negozi sembra attutita, ed anzi fa piacere riscoprire pescivendoli o pastifici nei dintorni di via Condotti. A Campo de’ fiori, in  serata, un blitz sgombra-suonatori da parte dei vigili urbani ne ridimensiona il mito (ma non pare una novità, leggendo le cronache). Fugace quanto suggestivo il colpo d’occhio notturno su piazza San Pietro.

Grazie a  preziosi consigli, l’indomani scopri di poter raggiungere anche il mare di Roma passando per una tranquilla (è domenica mattina..) traversata dei lungotevere. A Ostia lido mare più chiaro dei luoghi comuni, e sole più caldo del previsto. Oltre ad una compagnia squisita. Per chiudere non dirò della ristoratrice laziale convertitasi al…cavaliere. Piuttosto, merita finire con una storia di piccola impresa che sa di poesia, ed in particolare richiama i Sepolcri del Foscolo (come chi mi è molto vicino mi ha giustamente fatto notare).  E’ la storia di  un appartamento, di Amelia e delle tre nipoti che, alla sua morte (85 anni), di quegli spazi hanno fatto un grazioso bed&breakfast in cui la nonna rivive un po’ ogni giorno.  Grazie alle foto, agli arredi.  Ed a loro sorrisi. Brave.