sabato 10 marzo 2012

Piaceri in (troppa) sintesi dell'Iglesiente

Tramonti. Dal Pan di Zucchero di Nebida, con vista sull'omonimo faraglione a mare. Dalla veranda del Sa Tria, sperduti tra bosco e rocce, dalle parti di Capo teulada. O sullo stagno di Chia, decine di fenicotteri piluccanti l'acqua.

Sapori. Il Pane e pomodoro, specie di pizza rovesciata senza mozzarella, gustato dalle parti del Monte Linas e in particolare a Villacidro; le formaggelle, impasti con ricotta stagionata. Il tonno alla Carlofortina, a fine serata, alla Cantina di Carloforte; gli spaghetti alla bottarga, accompagnati dal loro pane-focaccia, al “Sottovento” di Nebida e al Capo di Nordovest di Calasetta. Gli gnocchetti alla Campidanese (ripieni di patate e pecorino, conditi con burro e salvia) al Boccondivino di Iglesias; gli gnocchetti di pesce del Pan di zucchero; le cozze di Arborea e le penne scampi gamberi al pomodoro, di Silvana (S.Antioco). Al top: la ricotta calda di pecora, i tortelli con la stessa ricotta, il porceddu, le carote lunghe e il mirto del Sa tria. Vini: il Bianco di Argiolas, il rosso della cantina sociale di Santadi, il rosato di Linari.

Odori: gli oleandri, le bouganvillee, i gelsomini, i corbezzoli, il mirto

Scoperte. Porto Flavia, la miniera con sbocco sul mare. Serbariu, la minera convertita a nuova vita in forma di museo all'avanguardia. Ingurtosu, paese abbandonato e sospeso nella storia mineraria. Cala domestica, colori suoni rocce e acqua lontani dal mondo. Piscinas, la dura roccia e poi le dune che ti riconsegnano al mare, ovvero alla vita. Monte Linas: boschi, rocce, suoni, sentieri, e (chissà) cascate fuori dal mondo.

Persone. Praticamente tutti i sardi (le sarde) conosciuti, interpellati, sfiorati. Una ventina in particolare, tra gestori di strutture ricettive o balneari, guide, ex minatori. E i bambini, specie quelli che ti arruolano nei castelli di sabbia sulla spiaggia.

(agosto 2007)