Basta
tutto questo, forse, per ritenere verosimile l'analisi di chi trova
(anche) in questa regione “apparati politici che alle critiche
rispondono esattamente come farebbe un capo-zona, tentando di
bersagliare gli uomini e le donne, non i contenuti” (Flavio Stasi).
E allora tutto può sembrare che 'si tenga': la raccolta
differenziata inesistente, le potenzialità inespresse di certi
'asset' del territorio o, appunto, la loro decadenza. Questo, più
di ogni altro aggettivo, resta in testa dopo un giro nei villaggi
della Sila piccola, dove invasive e altisonanti infrastrutture
turistiche (Palumbo) sembrano ora in preda ad una bassa marea di
visitatori e personale, con 'spiagge' di lago semincustodite,
inservienti di seggiovia nervosi, teatri tenda disadorni e sportelli
informativi chiusi. E se la mancata soppressione del tribunale
diventa occasione per grandi feste di piazza con banchetti e musica
(Lamezia), anziché motivo di preoccupazione, o se la serie A
di calcio resta l'argomento preferito di conversazione, nonostante le
ripetute nefandezze....tutto si tiene.
Detto
questo, ci sono anche i segnali in direzione opposta, e le
attenuanti. La prima, tra queste, è l'esser parte di una
nazione che su un Frecciargento tra Roma e Napoli tollera bambini (e
soprattutto, genitori) che guardano film d'azione su un video
portatile a volume da multisala; una nazione che quasi
sistematicamente, quando transiti in Campania, ti offre alla vista
(ed all'olfatto) neri ed estesi fumi di roghi sopra distese di
campi coltivati; che fa rispondere 'non ho il pos' a rinomati
ristoratori di nord e sud, e non solo a quelli di Calabria; con buona
pace della Gabbanelli, che sul Corsera invoca le carte di credito
come arma totale contro l'evasione.
Che
resta di controcorrente, ad agosto 2012, nella Calabria marginale? Un
parco (quello della scuola Agraria a Catanzaro) che ancora non
soffre i segni del tempo e dell'incuria, e resta uno spazio-perla per
bambini, famiglie e chiunque abbia a cuore socialità e natura.
Un altro parco (lo Scolacium,
a Borgia) che ai pochi che finora lo conoscono e visitano (a costo
zero, sin troppa grazia) offre vista e suggestioni rare, se si ama il
mare, la storia, l'archeologia; e vien da chiedersi cosa ne sarà,
se potrà esser sfruttato come si deve.
Resta,
infine e nonostante tutto, una contraddittoria sensazione di
vivacità. Quella commerciale, che negli ultimi mesi in un
paese di nemmeno 4mila abitanti ha fatto aprire un bar e tre nuovi
negozi di alimentari (in totale ora sono una decina, chissà
tra un anno), alcuni fortemente caratterizzati su prodotti tipici
d'alta qualità (salumi, formaggi, frutta, caffè..)
ovvero su un altro di quei tesori mai davvero valorizzati ma tutt'ora
intatti e pronti ad esserlo. E la vivacità d'animo che, pur
stretti in mezzo a tanti terrorizzanti 'apparati', certi cittadini
anche qui continuano a dimostrare. Con o senza
targa
che siano.